Fu nel 1996 che nacque l’idea di portare la nostra musica negli USA. Alcuni viaggi che avevo fatto tra il ’90 e il ’96 mi avevano fatto conoscere abbastanza bene gli States e in particolare la città di New York, che avevo anche percorso a piedi in lungo e in largo durante NYC Marathon del ’96, e dove avevo conosciuto casualmente il compositore Milton Babbitt dopo un concerto estivo al MoMA. L’impulso decisivo venne però da una conoscenza realizzata grazie ai primi contatti via Internet: l’incontro con Salvatore Macchia, contrabbassista e compositore, docente alla University of Massachusetts. Così, grazie al suo invito e ad una serie di contatti con altri compositori, nel 1997 realizzammo il primo tour negli USA. Fu un tour coast to coast che ci vide partire da Boston (MIT, Brandeis University), Amherst (Amherst College e University of Massachusetts), a New York (Sarah Lawrence College) per approdare alla San Francisco State University nella west coast. Fu l’occasione per conoscere e collaborare con alcuni compositori che poi ebbero grande importanza per il gruppo: Eric Chasalow, John Yannelli , Dinu Ghezzo, Daniel Kessner, oltre a Salvatore Macchia.
Dal 1997 al 2008 tornammo a suonare negli USA quasi ogni anno, sempre in autunno, godendo dei meravigliosi colori del foliage del New England, del Connecticut e di New York. Boston e New York City furono le città più frequentate: tenemmo concerti e conferenze al Massachusetts Institute of Technology, all’Università di Harvard, alla Brandeis University, al Berklee College of Music, al Sarah Lawrence College e almeno cinque o sei volte alla New York University. Ma suonammo pure a Washington, a Baltimora, alla Rutgers University nel New Jersey, a Los Angeles per la California State University, ad Hartford, a Long Beach, oltre che nelle già citate Amherst e San Francisco, fino all’ultimo concerto tenuto a Manhattan proprio il giorno della prima elezione di Barack Obama.
B. Beggio. Da Interensemble 3.0 - Il punto sui trent'anni
L'esperienza americana
Nell’ottobre del 1996 l’Interensemble si recò per la prima volta oltreoceano, su invito del Festival Cervantino di Guanajato in Messico, tenendo altri quattro concerti a Città del Messico. La conquista dell’America era cominciata dal Messico per un caso fortuito. Gli amici dell’Icarus Ensemble di Reggio Emilia, con cui all’inizio del 1996 avevamo collaborato, ci misero in contatto con due compositori messicani allievi di Franco Donatoni, Juan Trigos e Victor Rasgado, che stavano organizzando per l’autunno successivo un vero e proprio festival dedicato al grande compositore italiano, che teneva a Città del Messico ogni anno un master di composizione.
Ne venne fuori una vera e propria tournée di 4 concerti, di cui un paio dedicati a Franco Donatoni e ai nuovi compositori messicani, e un paio alla musica di Astor Piazzolla, che stavamo registrando per il primo dei CD con la sua musica da camera. Tutto fu molto bello, il contatto con Donatoni, l’esibizione per l’importantissimo Festival Cervantino a Guanajato, i concerti piazzolliani con il contributo del fisarmonicista Claudio Jacomucci. Tutto perfetto, fino all’ultima sera, nella quale il gruppo subì una feroce rapina conclusasi, coltelli alla gola, con il furto di un violino e una viola, rispettivi archetti e altri oggetti di valore. Tanta paura, anche se fortunatamente tutti tornarono incolumi in Italia.
Intanto l’Interensemble acquistava sempre più confidenza con il circuito internazionale e con gli ambienti accademici nordamericani. L’impulso alla collaborazione con le facoltà musicali di alcune prestigiose università americane venne dato da due compositori conosciuti in quegli anni: Salvatore Macchia, della University of Massachusetts, e Dinu Ghezzo, della New York University. Si cominciò con una tournée coast-to-coast, che venne supportata, oltre che dalle varie università americane, anche dal Consolato Italiano di Boston e dall’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco. I concerti si tennero a Boston, Amherst, New York e San Francisco, e l’Interensemble era composto da ben 9 strumentisti, il gruppo più nutrito di tutta la storia delle tournée.
Nel 1999 si ritornò negli USA facendo tappa a Washington, alla Rutgers University nel New Jersey e a New York. Poi arrivò la collaborazione duratura con Dinu Ghezzo e Robert Rowe della New York University, dove l’Interensemble si esibì in differenti progetti dal 2001 al 2008. Quando scoppiò la tragedia dell’11 settembre 2001 c’era un tour di concerti già programmato a New York e Boston per il mese di ottobre. Si era sul procinto di cancellare la tournée, ma gli organizzatori americani pregarono l’Interensemble di suonare ugualmente, per dare una dimostrazione di come si poteva combattere il terrore. Non solo quei concerti si tennero, ma anche quelli programmati dall’Interensemble a Padova nel successivo inverno portarono la titolazione against the terror.
Poi nel 2004 fu la volta di Harvard, che chiamò il gruppo ad eseguire le composizioni dei dottorandi del corso di Composizione. E nello stesso anno l’Interensemble tornò in California con 4 concerti e varie conferenze a Los Angeles, Long Beach e Irvine. Nel 2008, oltre a nuovi concerti alla NYU e ad Amherst, ci fu un’esibizione al Berklee College of Music, il tempio americano della formazione dei musicisti Jazz e contemporanei. Proprio nel 2008 si discusse con il Comune di Boston della possibilità di portare nel centro città lo spettacolo multimediale Andrea da Padoa, el Palladio, da poco prodotto per il 5° Centenario Palladiano. Sopraggiunse poi la pesante crisi economica americana, seguita da quella europea e mondiale, non si trovarono più gli sponsor per l’operazione e così si dovette rinunciare al progetto.
Dal 1997 al 2008 furono 37 i concerti effettuati dall’Interensemble negli USA.
B. Beggio. Da Interensemble 3.0 - Il punto sui trent'anni